Giacomo Massè nasce a Cuorgnè il 1 agosto del 1933 e diventa medico, come lui riporta in un intervista rilasciata nel 2005 nonostante la sua passione iniziale per la matematica e la fisica. Si iscrive comunque a Medicina e frequenta a Torino come allievo interno la Divisione di Traumatologia dell’ Ospedale S. Giovanni Battista dove si interessa in modo particolare alla Chirurgia Plastica Traumatologica . Esperienza questa che lascerà un segno indelebile nella sua formazione professionale. Sarà infatti un chirurgo attento al rispetto dei tessuti e della cute e trasmetterà questo insegnamento ai suoi allievi. Laureatosi ed espletato il servizio militare diventa assistente INAIL presso la Clinica Ortopedica di Torino dove consegue anche la libera docenza. Frequenta a Lione il Prof. Albert Trillat maestro indiscusso della chirurgia del ginocchio. A Berna segue le tecniche del Prof. Maurice Muller , ortopedico di fama mondiale (sarà insignito nel corso della sua lunga vita di ben 12 lauree honoris causa!). L’ illustre chirurgo svizzero , ideatore della protesi d’ anca che porta il suo nome fonderà con altri chirurghi l’ Associazione per lo Studio delle Osteosintesi (AO). Avrà sviluppo mondiale e sarà per tantissimi ortopedici il Vangelo del trattamento chirurgico delle fratture. In campo Ortopedico e traumatologico, Massè perfeziona le sue conoscenze anche con il Prof. Robert Schneider ideatore tra l’ altro dell’ omonimo anello di rinforzo acetabolare Queste tre esperienze segneranno profondamente la sua formazione professionale e saranno i capisaldi su cui imposterà il suo futuro lavoro di Primario. Nel 1969 vince il concorso da Primario a Savigliano in quello che lui definirà schernendosi “un piccolo ospedale disperso nella campagna del cuneese”.
Spinto evidentemente da spirito missionario, sorretto da indubbia tenacia, da consapevolezza delle proprie capacità e dall’ incoscienza mista a coraggio tipica dei giovani, costruisce poco a poco la “sua” Divisione di Ortopedia. Era l’ epoca in cui l ‘ Ortopedia era la sorella povera della Chirurgia Generale. Chirurgo abile , intraprendente, mai spregiudicato, di intelligenza intuitiva e pratica era dotato di notevole ascendente sui pazienti e di un fine fiuto nella scelta dei propri collaboratori. Dopo l’ iniziale periodo in cui espleta la sua attività chirurgica aiutato occasionalmente dai chirurghi generali , ha come stretto collaboratore il Dr. Fabio Mohovich , futuro Primario della Divisione di Ortopedia di Fossano con cui lavora sino al 1973. Nel 1970 impianta la prima protesi d’ anca. Dopo un alternarsi di vari assistenti, costruisce a partire dal 1974 la Divisione destinata a durare fino al 1993. Essa risulta costituita dall’ Aiuto Dr. Gianfranco Perotti e dagli assistenti Dr. Marco Musselli, Dr. Piero Massetti, Dr. Francesco Leonardi, Dr. Roberto Scagnelli in ordine di assunzione in ruolo. Nel 1978 si aggiungerà il Dr. Antonio Todiere. Questa formazione costituirà lo “zoccolo duro” che per svariati anni porterà avanti il lavoro “di miniera”.
Sono gli anni in cui si sviluppa e cresce in modo esponenziale la chirurgia protesica dell’ anca e del ginocchio che renderà famosa l’ Ortopedia di Savigliano. Nel 1980 il settimanale L’ Espresso nella sua “Guida alla salute,oggi, in Italia” si occupa a pag.73 dell’ Ospedale di Savigliano che classifica “tre stelle” e del Professor Massè che definisce “bacchetta magica”. Riporta che il suo gruppo è specializzato in interventi al bacino con protesi particolari. Non di meno continuano a essere praticate le tecniche chirurgiche conservative per il trattamento della coxartrosi displasica , così drammaticamente presente nella provincia di Cuneo. Nel contempo una particolare attenzione viene rivolta all’ Ortopedia Pediatrica. Vengono trattate incruentemente o chirurgicamente pressochè tutte le patologie. Si eseguono gessi correttivi per il piede torto congenito e l’ intervento di Codivilla di allungamento dei tendini, si praticano tenomiotomie tripolari dello sternocleidomoastoideo nel torcicollo congenito miogeno. I neonati con le anche lussate vengono trattati sul lettino di trazione di Morel (appositamente costruito e forse unico esemplare all’ epoca) . Nei casi di modesta displasia o in quelli ridotti con trazione si confezionano in narcosi gessi pelvi pedidi in prima e seconda posizione di Paci-Lorenz. Si eseguono a seconda delle necessità del caso le riduzioni chirurgiche, le osteotomie femorali di centramento, l’ osteotomia di bacino sec Salter. Negli esiti o nelle displasie degli adolescenti vengono eseguite , tettoplastiche, osteotomie sagittali di bacino , osteotomie di bacino di Chiari, tripla osteotomia di bacino e in ultimo osteotomie periacetabolari di Ganz associate o meno a osteotomie femorali intertrocanteriche di Pauwels. Particolare merito allo sviluppo di queste metodiche lo si deve anche al Dr. Piero Massetti. Nel campo della chirurgia del ginocchio , Massè e’ all’ avanguardia perchè già negli anni 70 impianta le protesi monocompartimentali di Marmor e quelle totali , all’ epoca assai rudimentali, di Freeman. Nel 1986 ritorna alla ribalta delle cronache sia per la sua fama di ortopedico che per voci ciclicamente messe in giro di una sua presunta morte (Piemonte VIP lug 1986). Nel 1987 applica alla presenza dell’ ideatore Dr. Buechel la prima avveniristica protesi totale di ginocchio non cementata a menischi mobili nota come New Jersey poi LCS. Parallelamente spinge i suoi collaboratori , Dr. Marco Musselli e Dr. Francesco Leonardi allo sviluppo della tecnica artroscopica di ginocchio. La sua inesauribile energia lo porta a cercare nuove soluzioni nella chirurgia protesica dell’ anca. Inventa con altri una protesi d’ anca commercializzata con il nome Pegasus . Sfortunatamente e inesplicabilmente non incontrerà i favori del mercato. Negli anni 90 contribuisce alla progettazione di due steli non cementati da revisione di protesi d’ anca denominati Revisal e Profemur. Nel 1994 è ideatore di una avveniristico stelo corto di protesi d’ anca ad alta resezione denominato Star e poi Stelcor (vedi pagina 251 dell’ articolo). Si tratta di un modello supportante teste di grande diametro con accoppiamento metallo-metallo di tribologia avanzata. Viene purtroppo abbandonato nel 2001 per problemi inerenti la cupola Artek (vedi pagina 88 dell’ articolo) assieme alla quale veniva commercializzato come sistema protesico. L’ Ortopedia di Savigliano si afferma sempre più all’ insegna del suo eclettismo . Non c’è tecnica chirurgica che non venga sviluppata o patologia che non venga trattata e sempre ai massimi livelli. Il Professor Massè è infatti sempre aggiornato dal punto di vista scientifico e attento a ogni innovazione tecnologica. Coinvolge i suoi collaboratori nelle attività chirurgiche conferendo loro ampia autonomia professionale. Mantiene sempre alta la vigilanza e sempre richiama al senso rigoroso del dovere. Sfiora la maniacalità per quel che riguarda il rispetto della asepsi chirurgica e dei tessuti. Alla sua “bottega” si formano numerosi ortopedici e tra questi molti futuri Primari. Cessa dal servizio il 10 settembre del 2000 chiamando a proseguire la sua opera, con il beneplacito dell’ Amministrazione, il suo allievo Dr. Francesco Leonardi.